05 Lug Seminario locale di presentazione del One Stop Shop a Pistoia
Si è tenutolo scorso lunedì 26 giugno 2023 a Pistoia, presso il centro Melos, un incontro per condividere l’esperienza del One Stop Shop – Centro Servizi, avviato nell’ambito delle attività relative al progetto Reticulate.
L’incontro è stato animato da Andrea De Conno di Anci Toscana – Federsanità, capofila di progetto, che ha introdotto l’esperienza del One Stop Shop (OSS) come di un luogo fisico dove le persone possono avere accesso ai servizi in maniera integrata. Si tratta dunque di una porta unica di accesso che risponde ai livelli essenziali delle prestazioni. Inoltre, il OSS risponde alla necessità di garantire l’espressione dei diritti di cittadinanza, così come il più generale accesso ai servizi di base, come indicato all’articolo 3 della Costituzione. Andrea De Conno ha così aperto l’incontro, che ha visto la partecipazione di tante persone protagoniste in quest’importante sperimentazione, dove i concetti di integrazione e prossimità diventano elementi essenziali di costruzione di una comunità inclusiva.
Romina Nanni, Dirigente in ARTI – Agenzia Regionale per l’Impiego e responsabile dei servizi per il lavoro dell’area di Lucca e Pistoia ha sottolineato l’urgenza d’integrare i servizi, anche alla luce delle riforme in atto relative al reddito di cittadinanza e nell’ottica di strutturare un’integrazione dei servizi che è già da tempo iniziata in via sperimentale.
Marta Tempestini, del Comune di Pistoia, area Politiche Sociali e membro attivo dell’equipe Reticulate, è intervenuta per inquadrare lo strumento della co-progettazione a partire dal quale sono stati identificati gli obiettivi sui quali lavorare nell’ambito delle attività che permettono di strutturare il One Stop Shop. Per quanto riguarda gli obiettivi generali sono stati definiti:
- Il coordinamento della rete dei servizi territoriali (pubblici e del Terzo Settore);
- Il rafforzamento delle equipe multidisciplinari
In relazione agli obiettivi specifici:
- La costituzione di un tavolo permanente inclusione – marginalità, che dovrebbe portare alla definizione di un Accordo di Rete per dare valorizzare le sinergie tra pubblico e privato
- La capacità di garantire l’offerta di una serie di servizi (es. tutoraggio, consulenza legale, etc.)
- La strutturazione dei One Stop Shop.
Francesca Meoni, area Inclusione del Consorzio Co&So, ha approfondito la realizzazione dei diversi obiettivi identificati nel tavolo di co-progettazione mentre Gilda Corsini, assistente sociale del Comune di Pistoia e referente per il coordinamento delle attività relative alle sperimentazioni nei 4 territori della Toscana, ha posto l’accento sul ruolo strategico delle equipe multidisciplinari, ovvero di un’attiva collaborazione tra diverse figure professionali quali l’operatore dei centro per l’impiego, l’assistente sociale, l’educatore, il tutor e il network manager, che garantisce il collegamento tra l’equipe e la rete della co-progettazione, al fine di una corretta valutazione multidimensionale della persona presa in carico in termini di situazione economica, lavorativa, livello d’istruzione, condizione abitativa, rete familiare e sociale di supporto, bisogni in termini di salute e cura ed educativi/formativi.
Alberto Zinanni, introdotto nella presentazione di Gilda Corsini, che ricopre, tra le altre, la figura di network manager tra l’equipe e i soggetti coinvolti nella co-progettazione, ha evidenziato lo strategico ruolo di supporto di esperti per la costruzione dei tavoli partecipativi che dovranno portare alla definizione di un Accordo di Rete che dovrà strutturare la collaborazione tra i soggetti pubblici e privati oltre la durata del progetto.
I lavori si sono conclusi con gli interventi, neo-direttrice della Società della Salute di Pistoia e da Anna Maria Ida Celesti, medico, Presidente della Società della Salute di Pistoia, vice-sindaco di Pistoia e responsabile Anci Toscana per il welfare, la quale ha sottolineato come una prestazione sanitaria funzioni se la persona è presa in carico anche socialmente, nell’ottica di rafforzare uno stato sociale che sia “di comunità”.